I miei accessi civici

L’accesso civico è un istituto introdotto dal decreto legislativo n.33 del 14 marzo 2013 nell’almito della legislazione sulla trasparenza e diritto di accesso agli atti amministrativi. Sancisce la possibilità senza restrizioni per ogni cittadino italiano di richiedere la pubblicazione di un dato o documento soggetto a pubblicazione obbligatoria.

L’obbligatorietà di pubblicità legale per un atto o provvedimento è sancita nella legislazione di riferimento del provvedimento. Ad esempio, riguardo i contratti pubblici è necessario andare a verificare gli obblighi di pubblicazione nel codice dei contratti pubblici. Per atti, dati e documenti non soggetti a pubblicazione obbligatoria ma comunque di interesse pubblico sono presenti altri strumenti introdotti dal decreto denominato FOIA, che non è oggetto di questo articolo.

La richiesta di accesso civico deve essere inviata alla pubblica amministrazione attraverso posta certificata o mail semplice all’ufficio relazioni col pubblico preferibilmente indirizzata all’ufficio cui la richiesta fa riferimento.  La pubblica amministrazione ha l’obbligo di rispondere entro 30 giorni, sempre via mail, indicando ove è possibile reperire il documento o, in alternativa, le motivazioni del diniego. Nel caso di mancata risposta, la richiesta deve essere inoltrata al titolare del potere sostitutivo in materia di accesso civico. Anche in questo secondo caso il termine per la risposta è di 30 giorni. Nel caso in cui decorrano i termini senza ottenere risposta, è necessario inviare segnalazione all’Autorità Nazionale AntiCorruzione. Cosa succede dopo nessuno lo sa.

Ogni pubblica amministrazione deve pubblicare i riferimenti normativi, i nomi e i riferimenti dei referenti per l’accesso civico e le modalità con le quali usare questo strumento nella sezione Amministrazione Trasparente sul proprio sito.

Allo stato attuale, grazie (ma grazie veramente!) alla nuova normativa sul diritto di accesso il sito del comune di Catania è in ristrutturazione, per cui queste informazioni, che avrebbero dovuto trovarsi in Amministrazione Trasparente – Altri contenuti – Accesso civico , allo stato attuale non ci sono (ma prima della ristrutturazione c’erano).  Tuttavia in passato vi garantisco c’era tutto il necessario, ed io ho utilizzato con profitto e soddisfazione questo strumento. Riporto quindi in seguito la gran parte degli accessi civici che ho fatto al comune di Catania affinchè anche voi possiate prendere spunto ed utilizzarli.

NOTA LEGALE: tutti i testi delle richieste di accesso civico che trovate qui si intendono rilasciate con licenza  CC-BY-4.0 quindi vi prego di citare questa pagina se la riutilizzate, ma non inserite indicazioni sulla licenza in un eventuale accesso civico che inviate al comune!

Beni Confiscati a Catania

Richiesta di pubblicazione dell’elenco aggiornato dei beni confiscati gestiti dal comune di Catania. L’elenco aggiornato è stato pubblicato.

Regolamento per l’affidamento dei beni confiscati alla criminalità organizzata

Si chiede la pubblicazione del suddetto regolamento sul sito nella sezione dedicata ai regolamenti comunali. Il regolamento è stato correttamente pubblicato.

Difensore Civico

La pubblicazione sul sito dei riferimenti dell’Ufficio del Difensore Civico, previsto dallo statuto comunale. Nel caso in cui tale carica fosse vacante si chiedeva la motivazione. Viene risposto che la figura del Difensote Civico è stata soppressa dall’at. 5 delta legge regionale n.7/2011. Lo abbiamo scritto a quattro mani con Laura Strano.

Desiderata degli utenti della Biblioteca Vincenzo Bellini

Il registro dei desiderata degli utenti, previsto dal regolamento del sistema bibliotecario comunale. La direzione cultura è turismo risponde che non è prevista la pubblicazione di tale registro, che esiste in forma digitale ma non cartacea e che è comunque disponibile per la consultazione nella sede della biblioteca.

Esito dell’affidamento dell’immobile confiscato di Via Randazzo 27 a Catania

Si richiede l’esito dell’iter per l’affidamento del suddetto bene, iter avviato il 07/07/2016.

 

Un anno di silenzio sul bene confiscato in via Randazzo 27 a Catania

PREMESSA: sebbene l’articolo abbia toni grotteschi, la questione è seria alla luce delle minacce di morte recapitate a Giovanni Caruso , responsabile della redazione di Catania de I Siciliani Giovani nonchè membro del GAPA . I Siciliani Giovani ed il GAPA, infatti, sono a capo di un insieme di associazioni che hanno applicato al bando del comune per la gestione del bene confiscato oggetto di questo articolo.

Il Regolamento per l affidamento di beni confiscati alla criminalità organizzata  del Comune di Catania disciplina le modalità, i criteri e le condizioni per la concessione in uso a terzi di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata trasferiti al patrimonio del comune. Il comune, infatti, può amministrare direttamente il bene o, sulla base di apposita convenzione, assegnarlo in concessione a organizzazioni private.

Nel regolamento si legge che la concessione del bene è finalizzata alla realizzazione di attività sociali al servizio del territorio al fine di rafforzare e accrescere la cultura della legalità e offrire un’opportunità di sviluppo e di lavoro, con l’obiettivo di creare centri e luoghi di aggregazione per contrastare il disagio sociale, l’emarginazione e trasformare il frutto delle condotte illecite in azioni socialmente utili alla comunità.

In pratica l’idea è che un bene acquisito con condotte illecite che abbiano quindi portato danno alla comunità venga restituito alla stessa. In merito alle modalità di assegnazione sempre sul regolamento si legge che nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento la concessione dei beni, ai soggetti di cui al precedente articolo 1, avverrà sulla base di una procedura ad evidenza pubblica.

Succede che il 7 luglio 2017 viene pubblicato sull’albo pretorio del comune di Catania il seguente avviso

Albo Pretorio del Comune di Catania – Avviso 8387 / 2016 – PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE N° 218 DEL 07/07/2016 AFFIDAMENTO IN COMODATO D’USO GRATUITO DELL’IMMOBILE CONFISCATO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E SITO IN CATANIA VIA RANDAZZO 27 – DETERMINA A CONTRARRE.

In città siamo tutti moderatamente entusiasti di questa cosa: probabilmente è la prima volta che il regolamento, approvato nel 2014, viene attuato per decidere la destinazione di un bene. Tuttavia ho verificato (magari ho dimenticato qualcosa ma non credo) che da quel giorno più nessuna notizia su questo bene confiscato troverà traccia sul sito del comune.

Sempre dal regolamento si evince che la Direzione Patrimonio dell’ente provvede a redigere apposito elenco pubblico contenente ogni bene immobile che sia stato acquisito al Patrimonio dell’ente a seguito di confisca per fatti di criminalità. E in effetti nella sezione relativa all’Ufficio per il patrimonio si trova l’elenco beni immobili confiscati aggiornato al 30 Giugno 2017. Tale elenco, aggiornato semestralmente, deve contenere i dati concernenti l’ubicazione, la consistenza, la destinazione e l’utilizzo del bene, nonché in caso di assegnazione, i dati identificativi del concessionario, gli estremi, l’oggetto e la durata della concessione. E al 30 Giugno 2017 il bene di Via Randazzo risulta ancora in stato “Assegnazione in corso”.

Come fare per ottenere informazioni sul perchè dopo più di un anno dall’avvio dell’iter per l’assegnazione questo bene non sia stato ancora assegnato? Nel regolamento si parla di un apposito sportello di front-office a servizio dell’utenza, ma sul sito del comune non c’è traccia di nulla di simile. Quindi chiamo l’ufficio relazioni col pubblico del comune. Devo dire che mi sono sempre trovato bene con l’URP del comune di Catania e anche stavolta non si sono smentiti. Il 7 Agosto risponde una gentile impiegata e mi comunica le uniche informazioni in suo possesso, ossia i seguenti tre numeri di telefono cui chiamare per avere informazioni sui beni confiscati:

  • 0957422175
  • 0957422173
  • 0957424603 (Ufficio Patrimonio – Demanio – Immobili Confiscati) .

Ve li scrivo qui nel caso in cui aveste bisogno. Non vi fate problemi a dire che ve li ho dati io. Pur tuttavia, a differenza della povera impiegata dell’URP, evidentemente il 7 Agosto sono tutti in ferie perchè non risponde nessuno.

Provo un’altra via: la sezione Amministrazione Trasparente del sito del comune. In effetti l’avviso del 7 Luglio 2016 si trova seguendo il percorso

L’avviso è quindi presente nella sezione Amministrazione Trasparente ma non ci sono informazioni sull’avanzamento dell’iter.

Che fare? Non lo so. Non sono nemmeno sicuro che l’iter di assegnazione sia soggetto ad obblighi di pubblicazione. Magari quando verrà pubblicato l’elenco aggiornato (fine Ottobre 2017) finalmente scopriremo a chi è stato assegnato.

Per intanto ho creato una petizione su change.org. Vi prego di leggerla e se ritenete sia il caso, di votarla e/o condividerla. Personalmente non credo molto a questo strumento ma è comunque un modo per iniziare a portare il problema all’attenzione di un pubblico più ampio.

Stasera con gli amici di Generazione Y – diritto di accesso faremo invece il nostro lavoro di civic hackers inviando una richiesta di accesso civico al comune per avere lumi!

 

Citazioni da 1984 di George Orwell

LA GUERRA E` PACE, LA LIBERTA` E` SCHIAVITU`, L’IGNORANZA E` FORZA

Ci incontreremo là dove non c’è tenebra

Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero sia libero, gli uomini siano gli uni diversi dagli altri e non vivano in solitudine.. a un tempo in cui la verità esista e non sia possibile disfare ciò che è stato fatto: Dall’età dell’uniformità, dall’età della solitudine, dall’età del Grande Fratello, dall’età del bipensiero … Salve!

Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò tutto il resto ne consegue naturalmente.

Quando fai l’amore consumi energia. Dopo ti senti felice e te ne freghi di tutto il resto, e questo loro non possono permetterlo. Loro vogliono che tu stia sempre li a scoppiare d’energia: tutte queste marce, queste grida di acclamazione, questo sventolio di bandiere, non sono altro che sesso andato a male. Se dentro di te ti senti felice, perchè mai ti dovresti entusiasmare per il Grande Fratello, i Piani Triennali, i Due Minuti d’Odio e tutta quella merda?

Se, infatti, il benessere e la sicurezza fossero divenuti un bene comune, la massima parte delle persone che di norma sono come immobilizzate dalla povertà si sarebbero alfabetizzate, apprendendo così a pensare autonomamente; e una volta che questo fosse successo, avrebbero compreso prima o poi che la minoranza privilegiata non aveva alcuna funzione e l’avrebbero spazzata via.

 

La sconfitta del web semantico e dell’intelligenza umana

Era il 1998 quando Tim Berners Lee, l’inventore del web, nella Semantic Web Roadmap immaginava un web semantico . Attenzione, non ha mai detto che le macchine avrebbero capito quello che facevano. Le macchine sono macchine ed eseguono istruzioni e algoritmi. Il concetto di comprensione non si applica ad esse. Semplicemente i linguaggi del web semantico permettevano agli umani di specificare meglio la semantica dei termini e delle relazioni in modo da poter scrivere applicazioni interoperabili e più efficaci, basi di dati interoperabili che potevano essere fuse insieme senza sforzo, senza preoccuparsi troppo se il campo codice fiscale era stato specificato come CODICE_FISCALE o come CF, e soprattutto, figatissima, la possibilità di eseguire interrogazioni complesse tipo “trova tutti gli utenti con un nonno italiano” e di avere risultati esatti nella misura in cui i dati di partenza sono esatti. E il web semantico si basava su studi molto più antichi, sul modello delle Logiche descrittive che furono inventate nei primi anni 80 e che si muovevano comunque nell’ambito della cosiddetta Logica computazionale che è in pratica la disciplina che ha dato vita all’informatica. E questo era l’aspetto veramente semantico: in pratica l’adozione di questi modelli permette di inferire automaticamente informazioni dalle definizioni. Quindi se io dico che il padre del padre si chiama nonno, quando scrivo che A è padre di B e B padre di C in automatico l’elaboratore mi tira fuori che A è il nonno di C.

E per quelli della mia epoca pareva una figata; basta doversi reinventare l’acqua calda ogni volta che si progettava una base dati, ma soprattutto avrei potuto forse ottenere dei risultati corretti alle mie ricerche, del tipo se cerco “scarpe” ottengo scarpe, se cerco scarpe marroni ottengo scarpe marroni!

Ma purtroppo non è andata così. L’Unione Europea e gli Stati Uniti nei decenni che sono seguiti hanno investito e investono moltissimo per lo sviluppo di queste tecnologie. Le aziende più smart le utilizzano (perchè in effetti sono fighe per moltissime cose) ma solo dietro le quinte, non lasciandole troppo trasparire ai partner. All’esterno invece si inventano API e altre cose strane per rallentare i processi di interoperabilità. Le aziende meno smart preferiscono affidarsi ancora al caro vecchio modello relazionale, nel migliore dai casi, o a farsi infinocchiare da strani servizi REST e Json e fuffa varia. La pubblica amministrazione pubblica CSV, se non file excel, anche se le istituzioni finanziano e promuovono il semantic web come stato dell’arte.

Perché è andata così? Una spiegazione che mi do è la seguente: troppa potenza che gli utenti non sarebbero riusciti a sopportare. Ci pensi ad un utente che cerca delle scarpe di camoscio marroncine e trova effettivamente solo scarpe di camoscio marroncine? Resterebbe scioccato! Ma ancora prima, ci pensi ad un utente che cerca scarpe di camoscio marroncine, ossia un utente che sa esattamente quello che vuole e sa anche riempire una form per specificarlo? Non esiste! Gli utenti in genere non sanno quello che vogliono, nei negozi sono i commessi ad intuire qualcosa che possa piacere ai clienti partendo da pochi farfugliamenti. Non serve un modo per poter specificare interrogazioni complesse ed ottenere risultati corretti. Serviva invece un modo per poter specificare interrogazioni confuse e ottenere una vagonata di risultati per potersi poi convincere di aver trovato quello che intimamente si voleva!

Solidarietà a I Siciliani Giovani

I Siciliani Giovani è una
esperienza che raccoglie l’eredità de I Siciliani
di Pippo Fava. E’ collegata con l’associazione G.A.P.A. (Giovani
Assolutamente Per Agire), che gestisce una palestra popolare nel cuore
del quartiere storico di San Cristoforo. Tra i tanti amici dei Siciliani
Giovani, Giovanni Caruso è un pò il padre nobile di noi catanesi non
più troppo giovani. Lo conobbi in occasione di un evento che abbiamo
organizzato dal titolo beni
confiscati a catania – per riappropriarsi dei beni confiscati alla
mafia
. E dopo tanto tempo, sembrava che le cose volgessero al
meglio: uno dei cinque beni confiscati non ancora assegnati
sembra, il condizionale è d’obbligo perchè dagli
atti ufficiali ancora non risulta, sembra sia stato affidato ad una
cordata di associazioni guidata proprio dai Siciliani Giovani. Ieri
viene pubblicato sul sito dei Siciliani Giovani un comunicato relativo a
minacce di morte indirizzate al responsabile della redazione catanese,
per l’appunto Giovanni Caruso. E di una cosa sono certo, chi vuole
toccare Giovanni dovrà passare sui nostri corpi. E siamo tanti, ma
soprattutto siamo determinati. Riporto in calce il comunicato
originale
.

Una busta contenente
una copia dei Siciliani giovani e minacce di morte è stata recapitata
nel pomeriggio del 19 luglio alla sede del giornale a Catania. Le
minacce erano specificamente destinate al responsabile della redazione
catanese, Giovanni Caruso, che pochi giorni prima, presentando il
giornale, aveva annunciato l’acquisizione di beni confiscati alle
famiglie mafiose catanesi. Sono in corso le indagini. Non si esclude la
non casualità della data. Riccardo
Orioles

 

Live in Trento

Ciao Amici, vi scrivo dalla mia trasferta annuale al confine con l’Impero Austroungarico. Trento d’estate è una bellissima città piena di iniziative culturali e di gente che si laurea e poi va in giro per le strade cantando “Dottore del buco del cul!”. D’inverno non ci sono mai stato per cui non vi saprei dire. E’ pieno anche di ragazzi e ragazze che vi chiedono uno spicciolo adducendo le scuse più strane. Per quanto ho potuto constatare, il grosso problema del centro storico di Trento, chiuso al traffico, sono le biciclette che sfrecciano da tutti i lati a gran velocità. Quì infatti non esiste il concetto di pista ciclabile ma le strade e piazza del centro sono condivisi tra pedoni, cani, biciclette e pochi mezzi di servizio, anche questi ultimi che sfrecciano a gran velocità. Vi lascio con alcune foto di murales sulle mura di un liceo.

Ci vediamo in città.

 

 

Per usare i servizi bancari devi dirlo a Google

Succede che io, come tanti, ho un conto corrente presso una banca. Questa banca ha un portale web attraverso il quale è possibile svolgere praticamente tutte le operazioni di cui ho bisogno. Ad un certo punto la banca decide di appoggiarsi ad una società che offre front-end web per servizi bancari: hellobank.it. Quindi sono stato incoraggiato ad accedere ai servizi bancari tramite hellobank, facendomi intendere la banca che il vecchio portale sarebbe stato dismesso (ma è ancora attivo). Per alcune operazioni, sia sul portale originale che su quello nuovo di hellobank è necessario una password temporanea chiamata OTP. Col vecchio portale gli OTP venivano generati con un pallettino fornito dalla banca, col portale hellobank invece gli OTP si ottengono tramite una app che, per i dispositivi android, viene fornita sul playstore di google.

Succedono due cose:

  1. mi si rompe il telefono su cui era installata la app hellobank
  2. rimuovo il mio account google

Morale della favola col telefono che sto usando ora non posso installare la app hellobank a meno di non creare un account Google+ per accedere al playstore e scaricarla. Peccato che io ho un conto corrente presso la mia banca e non presso Google Inc.!

Dopo varie discussioni con l’assistenza mi chiarisco che è impossibile ottenere l’app hellobank senza accedere al google playstore e mi rassegno a fare le operazioni dallo sportello bancomat. Tenterò comunque di tornare al portale della banca, e al suo fedele pallino per gli OTP, senza passare per hellobank.